Lisella Dal Porto

Nata a Lucca Lettura / Trekking
Lisella dal Porto
Storia professionale

1981 - Laurea in Scienze Biologiche con indirizzo biomolecolare.

Esperienze post laurea  di laboratorio clinico-biologico e microbiologico in strutture pubbliche.

Socia fondatrice della Società PR.ALI.NA. s.r.l. è  Presidente del C.D.A. dal 2000.

2000 - Frequenza del corso di formazione in "Strategie di marketing internazionale" organizzato da SPEGEA s.r.l. di Bari.

2000 - Frequenza del corso promosso dalla FIM "Programma  di sviluppo dell'imprenditorialità e della managerialità nelle PMI".

Negli ultimi anni ha gestito e/o coordinato corsi di formazione professionale post-diploma.

Ha collaborato con l'Università di Lecce. Ha partecipato ad uno stage  per la preparazione di matrici di pomodoro per l'estrazione del licopene.

Coordinatrice per  la  realizzazione di tesi di laurea per stagisti dell'Università di Foggia e di Lecce nell'azienda PRALINA.

Presentazione

Lisella Dal Porto fondatrice dell'azienda Pralina che produce sughi e condimenti "come fatti in casa", è presa completamente dal suo lavoro ed ha poco tempo per coltivare le sue passioni. Quando può si da al trekking, non solo per fare sport ma soprattutto per ammirare i paesaggi del suo territorio.

Come è nata l'idea di dar vita ad un'azienda che produce sughi e condimenti raffinati?

È un progetto nato molti anni fa, inizio anni '90 e come sempre dietro ad un progetto si nasconde una passione, in questo caso per la cucina, la nutrizione, il piacere di riuscire a racchiudere in un vasetto e portare sul mercato un prodotto buono,  facilmente utilizzabile ed alla portata di tutti. In questa ottica insieme ad altre due colleghe, allora ragazze, abbiamo iniziato il percorso prima artigianale e poi sempre più complesso fino ai risultati attuali.

Che peso hanno avuto i finanziamenti europei del PON R&C  per la sua azienda?

Decisamente importanti. Come tutte le attività in cui si crede, queste  nascono da piccoli investimenti personali che però da subito si rilevano stretti ed insufficienti.

E a questo punto abbiamo chiesto un primo finanziamento nel 1998 con la Legge ex 44 per lo sviluppo imprenditoriale che ci ha permesso di creare  l'opificio attuale ed insediare le prime linee di produzione. Nel 2002 quando PRALINA si era già affermata sui mercati nazionali ed in particolare esteri abbiamo colto  una seconda opportunità di finanziamento attraverso  "PIA INNNOVAZIONE" per lo sviluppo di nuove linee di prodotti innovativi. Questo secondo finanziamento ci ha permesso di sviluppare la ricerca all'interno dell'azienda e rendere esecutivi anche le nuove referenze nate da questa ricerca e destinate in particolare al mercato inglese.

Attualmente la partecipazione al PON R&C ci permette di continuare sul percorso intrapreso investendo molto sulla ricerca anche con il supporto dell'Università.

Come si evince dalla nostra storia PRALINA  è cresciuta e si è affermata attraverso pacchetti di finanziamenti, naturalmente supportati sempre anche da investimenti personali dei soci.

Voi investite anche nella formazione. Che mi dice a tal riguardo?

La formazione è sempre alla base di un progetto di crescita e sulla formazione del personale sono state spese molte energie oltre che cospicui investimenti. Questo ci ha dato molte soddisfazioni in quanto ci ritroviamo adesso uno staff di persone  professionalmente pronte ad affrontare le piccole e grandi problematiche  quotidiane per riuscire ad essere competitivi su mercati internazionali.

Ci sono in cantiere nuovi progetti?

Sempre, i nuovi progetti ci accompagnano come i sogni. Adesso stiamo lavorando  ai piatti pronti e ad una linea di prodotti per bambini da  1-2 anni, che possa soddisfare  le esigenze di praticità  nell'utilizzo, buona nutrizione e proprietà organolettiche.

Lei è sicuramente una donna presa da mille impegni. Come concilia lavoro e vita privata?

Il lavoro assorbe molto tempo della mia giornata ed a volte diventa anche totalizzante, ma  con un pò di adattabilità da parte di tutti i componenti della famiglia ed il famoso "Buon senso"  nel gestire la quotidianità, si riesce senza grossi sconvolgimenti a portare avanti in parallelo  vita privata, famiglia  e  azienda. Naturalmente  a questo si aggiunge una importantissima rete famigliare che deve colmare il vuoto fisico che inevitabilmente si crea negli spazi di una giornata di lavoro pieno.

Purtroppo, si potrebbe parlare a lungo della mancanza di strutture come scuole materne, meglio ancora flessibili negli orari,  che possano almeno in parte aiutare la  giovane donna alle prese con esperienze lavorative impegnative, in un momento della vita in cui vorrebbe e si sente pronta a dare il massimo su  tutto: vita privata e lavoro. Spesso subentra  la rinuncia.

Quali sono le difficoltà e quali le facilitazioni per una donna in un mondo pressoché di soli uomini?

Le difficoltà sono quelle appena descritte, a volte l'impossibilità fisica di crearsi uno spazio lavorativo adeguato ad espletare tutte le sue potenzialità. Per il resto  credo che l'ambiente  lavorativo sia fatto di persone, di menti capaci e di tenacia e la voglia di portare avanti un proprio progetto in cui si crede,  sia la leva fondamentale per  la propria soddisfazione personale. Personalmente non ho mai avuto difficoltà a rapportarmi ad ambienti e situazioni solo in "giacca e cravatta"  quando la situazione era già stata metabolizzata, studiata e vissuta fino in fondo  e debbo ammettere che ho trovato anche l'ascolto giusto. Come quando si deve sostenere un esame all'università, se ci hai investito  l'energia giusta, puoi perdere mezzo punto, ma lo superi. 

Come trascorre il suo tempo libero? Ha delle passioni?

Il tempo libero è sempre poco … debbo ammettere sempre molto poco e quindi non  mi sono mai permessa  il lusso di qualcosa da coltivare nel tempo. Mi piace molto leggere e negli ultimi anni amo il trekking finalizzato non solo al passo veloce, ma  soprattutto alla  riscoperta del territorio in cui si vive.