Laura Bellicoso

Nata a Ottaviano (Napoli) Lavoro, lavoro, lavoro
Laura Bellicoso
Storia professionale

1969 - Diploma in ragioneria, si è iscritta alla Facoltà di Economia e Commercio.

La sua vita professionale è legata alla sua azienda e si interessa sia dell'aspetto amministrativo che dell'aspetto tecnico.

Ancora oggi studia per poter usare nuove materie prime nei compositi frenanti e realizzare prototipi di freni per diverse e altre applicazioni.

Presentazione

La sua vita è completamente assorbita dal lavoro in azienda tanto da non avere tempo per dedicarsi ad altri interessi. È Laura Bellicoso, presidente della Italian Brakes, un'azienda che produce freni ecocompatibili ed economici.

Come e quando ha iniziato a fare l'imprenditrice?

Sono figlia di quei tanti  "imprenditori-lavoratori", ovvero di quelle persone che accrescono il loro orgoglio e si realizzano con il proprio lavoro piuttosto che realizzarsi attraverso il  "guadagno".

Ho vissuto, fin da piccola, questa vita; tutta la mia famiglia ha sempre vissuto "in simbiosi" con gli operai, condividendo l'intera giornata di lavoro.

Anche noi, fin da bambini, partecipavamo alla vita in azienda ovviamente ai piccoli era concesso solo di guardare o al massimo aiutare nell'imballaggio di prodotti. Nel migliore dei casi ci veniva concesso di mettere un timbro sulle scatole e per noi era molto divertente e si faceva a gara a chi faceva di più e meglio.

Crescendo in questo ambiente come potevo non amare quello che mio padre e mia madre avevano avviato?

Così dopo gli studi mi sono dedicata completamente all'azienda e nel 1970 ancora giovanissima, dopo una breve esperienza contabile, ho iniziato la mia nuova vita nell'azienda di famiglia.

Vent'anni fa mio padre è venuto a mancare e mi sono dovuta interessare in prima persona dell'azienda coinvolgendo appassionatamente mio marito e in seguito anche i miei figli.

Di cosa si occupa la sua azienda?

La nostra azienda  fornisce freni per treni, metro, tram, bus alle maggiori aziende di trasporto pubblico, tenendo testa alle agguerrite multinazionali straniere.

Grazie alla qualità dei prodotti che offrono numerosi vantaggi in termini di prestazioni, durata, impatto ambientale e convenienza economica, la Italian Brakes mantiene la sua presenza sul mercato, proponendosi  anche con nuovi materiali frutto di continua ricerca.

Nel campo ferroviario e tranviario abbiamo realizzato freni in sostituzione di quelli in ghisa che venivano usati  sui vagoni viaggiatori e carri merce; freni in composito organico anziché in sinterizzato per i treni ad alta velocità.

Abbiamo ultimamente  realizzato uno strisciante (per la captazione dell'elettricità) in matrice carboniosa, che grazie ad un particolare processo di produzione, può essere realizzato - contrariamente a quanto avviene oggi - in tempi brevi pure offrendo prestazioni migliori.

Essere imprenditori è più difficile per una donna?

Grazie alla mia esperienza diretta posso testimoniare che per una donna il lavoro di imprenditrice è veramente molto difficile, soprattutto se si opera in un settore  ad alto contenuto tecnologico come nel mio caso. A me è accaduto molte volte di non poter parlare del mio ruolo in azienda con italiani, del sud e del nord, ma anche anche con il mercato estero (europeo e non). La stessa mentalità, la difficoltà di una donna nel rapportarsi con un mondo professionale tipicamente maschile, è comune in Italia, in Europa e nel resto del mondo.

Cosa pensa dei  finanziamenti europei erogati alle imprese?

I finanziamenti sono di grande aiuto per le industrie che, come la nostra, fanno soprattutto ricerca.

Spesso però accade che rispetto agli investimenti e le spese anticipate dall'azienda - per la progettazione, lo sviluppo, la realizzazione di prototipi e la loro l'industrializzazione -  i tempi per incassare le agevolazioni sono molto lunghi. Inoltre, secondo me, il Ministero competente (NdR - Ministero dello Sviluppo economico) verificata la validità del progetto dovrebbe in qualche modo sostenere l'azienda anche per permettere una maggiore e migliore divulgazione dei risultati conseguiti e inoltre, sarebbe opportuno un coordinamento tra il Ministero del Lavoro e dello Sviluppo economico per rilevare i benefici riflessi occupazionali conseguiti e/o da conseguire.

Il lavoro svolto dagli ottimi "esperti" del Ministero e dall'azienda viene quasi sempre mortificato da ritardi burocratici formali; a noi ad esempio è capitato di dover attendere due anni per il rilascio di un certicato da parte della Prefettura, un certificato che ci spettava di diritto!

Quanto sopra finisce con l'avvilire l'imprenditoria e l'iniziativa industriale.

Cambierebbe qualcosa?

È vero che siamo ormai costretti a competere in un mercato globalizzato, ma proprio per questo l'eccellenza italiana andrebbe promossa e difesa con più forza. Del resto stare con i potenti, senza contrastare la protervia di gruppi multinazionali che dettano leggi è purtroppo più facile che difendere le piccole e medie aziende, che rappresentano la vera linfa dell'economia reale del nostro Paese.

Nelle pause dal lavoro ha degli hobby?

I momenti di riposo sono così brevi che non si ha il tempo di dedicarsi a ciò che farebbe piacere fare.

Quale consiglio darebbe ai suoi figli?

Oggi, a miei figli direi che il mestiere più bello è quello di  fare ciò in cui si crede. Soprattutto è necessario avere tanto coraggio per non avvilirsi dei torti che continuamente si subiscono.