In considerazione del forte interesse manifestato dalle imprese nei confronti dello strumento agevolativo, l'iniziale dotazione finanziaria dello strumento, pari a 150 milioni di euro, è stata portata a 339 milioni di euro (prima con D.M. 26 febbraio 2014 e successivamente con D.M. 17 giugno 2014).
Lo strumento ha introdotto alcuni importanti elementi di innovazionenel quadro degli interventi agevolativi nazionali, in particolare in relazione alla modalità di presentazione delle domande, completamente telematica attraverso la piattaforma "AgevolazioniDGIAI"che ha gestito649 istanze presentate nel primo giorno di apertura dello sportello, per un totale diinvestimenti attivabili pari a circa650 milioni di euro,superando abbondantemente la dotazione finanziaria complessiva dell'intervento.
Inoltre, con decreto direttoriale 11 marzo 2014, per la prima volta le imprese hanno potuto optare tra due alternative nella modalità di erogazione delle agevolazioni spettanti: sulla base di fatture d'acquisto quietanzate o sulla base di fatture d'acquisto non quietanzate, modalità quest'ultima resa possibile dalla convenzione tra MISE e ABI del 12 febbraio 2014 e scelta dal 61% delle imprese agevolate.
A 31 dicembre 2014 l'azione registra n. 377 progetti, di cui una netta prevalenza (268) presentati da imprese di piccola dimensione, il restante da imprese di media (90) e grande dimensione (19), per un volume complessivo di impegni pari a euro 292.842.081,62 e pagamenti per euro 36.227.586,42 così distribuiti territorialmente:
Il settore di attività prevalente è relativo alle attività manifatturiere (il 68% sul totale), seguito dall'erogazione di servizi e produzione e distribuzione di energia elettrica e di calore (entrambi il 16% del totale).
Se si guarda alla tipologia degli investimenti previsti, la maggior parte dei progetti monitorati ha riguardato l'ampliamento di un'unità produttiva esistente (54%). Seguono i progetti finalizzati alla realizzazione di una nuova unità produttiva (19%), alla diversificazione della produzione di un'unità produttiva esistente (18%) e al cambiamento fondamentale del processo di produzione (9%).