Descrizione
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Nel 2008 la Regione Puglia con l’avviso pubblico “Invito alla presentazione di proposte progettuali relative alla costituzione di reti di laboratori pubblici di ricerca”, pubblicato nel BUR Puglia n.41 del 13.03.2008, destinava al settore della ricerca pubblica regionale 28,5 Meuro di risorse FAS. Successivamente, con l’aggiunta di altri 20 Meuro di risorse FSE il budget raggiungeva la somma di circa 50 Meuro.In tal modo,la Regione Puglia si poneva nell’ambito della valorizzazione del Sistema della Ricerca. Il progetto ONEV desidera come, primo obiettivo, realizzare una rete che comprende le reti di laboratori pubblici con un comune denominatore (BISIMANE, LAIFF, BIOPOP, LABERPAR, TEGUVA, NABIDIT) ,riconosciute dalla Regione Puglia, ovvero l’impiego delle piattaforme high throughput per l’uso delle omiche (genomica, trascrittomica, proteomica, metabolomica) nella diagnostica delle malattie che colpiscono l’uomo, gli animali e le piante. Il secondo obiettivo è quello di individuare nuovi biomarkers diagnostici che possono essere utilizzati per la realizzazione di chip prototipali, di cui una delle reti di laboratori (NABIDIT) svolge principalmente questa attività di ricerca. Infine, questa rete delle reti, mediante il potenziamento infrastrutturale ed un programma formativo di aggiornamento, desidera realizzare una ricerca trasversale che permetta l’utilizzazione di nuove molecole, provenienti dal mondo animale e vegetale, per la cura delle malattie che oggi principalmente colpiscono la società umana come le neoplasie e le malattie metaboliche (diabete).L’esigenza di potenziamento delle strutture di ricerca e dei laboratori per un valore di 27 Meuro, consistenti in ammodernamento e adeguamento edilizio ed impiantistico e nella richiesta di ulteriori attrezzature scientifiche e tecnologiche, è basata sulle necessità specifiche di realizzare la rete delle reti che amplierà le attività come mostrano gli studi di mercato e i piani industriali, di sviluppo e di internazionalizzazione presentati nel progetto. La struttura organizzativa della rete (piano di sviluppo) sarà articolata su due livelli: realizzazione del Consorzio di scopo (ONEV) e realizzazione di società spin-off. Essa permetterà il processo di internazionalizzazione e consoliderà le relazioni già esistenti con altri partner attuali.I servizi offerti riguarderanno i settori della red-biotech (patologie neoplastiche, renali e metaboliche), green biotech (cultivar ed alimenti, valorizzazione e miglioramento delle produzioni zootecniche) e nanobiotech (sviluppo di chip per analisi molecolari, nano vettori intelligenti per il trasporto ed il rilascio controllato da alcuni farmaci). Attualmente la rete fornisce il service delle piattaforme omiche ad alcuni paesi dell’Europa dell’Est e dell’area mediterranea. I volumi di vendita attuali e quelli ipotizzati genereranno un risultato economico sostenibile positivo a partire dal secondo anno di attività del Consorzio. Lo sviluppo del progetto di potenziamento per poter accrescere la qualità del partenariato e superare lo “skill shortage” del personale svilupperà un programma di formazione, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e con il Centro di Competenza CERTA, per manager della ricerca, operatore tecnico-commerciale per il settore scientifico e di figure esperte nella gestione di GMP facility, nelle buone pratiche di laboratorio e nelle piattaforme omiche e nano biotecnologie.In conclusione, il progetto ONEV coinvolgerà laboratori regionali ed interregionali delle regioni della convergenza. Nel perseguire le linee strategiche della Regione Puglia, darà con l’uso delle omiche un grande contributo al sistema innovativo della ricerca migliorando le relazioni efficaci tra sistema istituzionale pubblico, scientifico e produttivo industriale
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