Per far ripartire la crescita nel Sud e superare la crisi,
Svimez, Associazione per lo sviluppo dell'industria nel
Mezzogiorno, punta su quattro principali aree di sviluppo:
le filiere territoriali logistiche, lo sviluppo della
geotermia, la promozione di distretti idrografici e, per
quanto riguarda l'industria, interventi selettivi per
creare reti e spin off.
Questo in sintesi è quanto emerge nella nota "Ripresa economica e
ruolo del Mezzogiorno: alcune aree di un programma di sviluppo"
presentata il 18 gennaio, dal Presidente della Svimez, Adriano
Giannola, in occasione del convegno "Riforme e strategie
per la crescita e la ripresa economica: l'Italia di fronte alle
sfide della speculazione e della recessione", tenutosi a Roma a
Palazzo Marini.
Sedondo la Svimez è necessario creare delle filiere territoriali
logistiche, FTL, un'insieme di attività commerciali e logistiche
adiacenti ad un porto, che importino via mare materie prime e,
lavorandole ed esportandole, creino sviluppo ed occupazione. Nel
Mezzogiorno sono state individuate sette FTL che coinvolgono i
settori economici dell'agroalimentare, utensileria, meccanica,
aerospaziale e hi-tech.
La geotermia, come evidenziato nella nota, rappresenta un'area di
sviluppo per il nostro Paese, non solo perché è una fonte
energetica presente in Italia in quantità maggiore rispetto agli
altri paesi europei, eccetto l'Islanda, ma anche perché l'Italia
detiene la maggior parte delle tecnologie per produrla. Le aree
italiane con il maggior potenziale geotermico sono proprio quelle
del Mezzogiorno: soprattutto Campania e Sicilia, dalle coste
campane alle isole Eolie. I tempi di ritorno degli investimenti
sarebbero inferiori ai 5 anni.
Terzo modello di sviluppo per il Sud riguarda il Distretto
idrografico dell' Appennino Meridionale, attivo dal 2010, che
interessa sette regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania,
Lazio, Molise e Puglia. Il programma di misure punta ad armonizzare
quantità e qualità delle risorse idriche contribuendo in maniera
efficace al raggiungimento degli obiettivi ambientali
europei.
Infine a sostegno dell'industria, la Svimez ha evidenziato la
necessità "di interventi selettivi per aumentare le dimensioni
medie delle imprese, promuovere la formazione di "reti", favorire
un maggiore accesso al credito e aumentare il grado di apertura
verso l'estero e la formazione di distretti tecnologici, laboratori
pubblico-privati e spin off.
Altre informazioni sono disponibili sul sito internet SVIMEZ