FAQ

Caratteristiche dei progetti

  1. E' possibile presentare un progetto in un settore/ambito previsto dal D.D. n. 1/Ric del 18 gennaio del 2010, ma non contemplato dall'APQ della Regione di svolgimento delle attività? (12/02/2010)

    Si, è possibile presentare un progetto in uno dei Settori/ambiti previsti dal D.D. n. 1/Ric del 18 gennaio 2010 anche se diverso in quanto non espressamente indicato nell'APQ della Regione di riferimento.  La rispondenza del progetto alle priorità settoriali indicate nei singoli Accordi di Programma Quadro sarà presa in considerazione in sede di valutazione, così come indicato all'art. 9, comma 5, lettera b), dell'Invito.

  2. Una costellazione potrebbe essere sovra-regionale ed eventualmente ricomprendere progetti che ricadono in settori/ambiti prioritari diversi? (12/02/2010)

    Si, una stessa costellazione può avere dimensione sovra-regionale e ricomprendere progetti riferiti a diversi ambiti/settori di cui all'art. 1 del D.D. n. 1/RIC del 18 gennaio 2010. Resta inteso che il singolo progetto deve far riferimento esclusivamente ad uno dei settori/ambiti indicati nel predetto art. 1.

  3. Quali tecnologie abilitanti pervasive richiamate dall'Art. 1 comma 8 saranno considerate prioritarie? (12/02/2010)

    Il D.D. n. 1/Ric del 18 gennaio 2010 non contiene un elenco delle tecnologie considerate prioritarie. Peraltro, suggerisce di tenere conto dei "benefici generati dai percorsi di convergenza delle tecnologie stesse, per l'innovazione di prodotti, processi e servizi, mirati sia al potenziamento della competitività dei sistemi produttivi sia al miglioramento della qualità della vita, della salute, della sicurezza e del benessere".
    Tali elementi, insieme agli altri individuati dai residui criteri di valutazione, saranno presi in considerazione in sede di valutazione delle proposte.

  4. Un progetto può ricomprendere solo attività di Ricerca industriale e di Formazione, e non attività di Sviluppo sperimentale?  (12/02/2010)

    Ai sensi dell'art. 4, comma 1, dell'Invito i progetti dovranno comprendere obbligatoriamente anche attività di sviluppo sperimentale, seppur le stesse non debbano essere preponderanti nell'economia dell'intero progetto.

  5. In relazione al programma di formazione è possibile affidare la gestione delle attività e l'amministrazione delle docenze ad una società esterna ovvero ad Università? (12/02/2010)

    Coerentemente a quanto disposto dall'art. 8 comma 2 del D.M. 593/00 il soggetto proponente può avvalersi, nello sviluppo delle attività di formazione, anche di strutture universitarie, pubbliche o private nazionali comunitarie o internazionali. Per quanto riguarda il progetto di formazione i criteri di determinazione e di rendicontazione dei costi ammissibili sono indicati nel documento pubblicato unitamente al D.M. 593/2000, disponibile sul sito del MIUR e su SIRIO.

  6. Per le attività "svolte fuori dai territori della Convergenza per un importo non superiore al 25% del costo del progetto" di ricerca, di cui all'art. 1, comma 6) è ancora necessario "accertare l'impossibilità di reperire analoghe competenze nelle stesse aree" come è indicato nell' Art. 5 , comma 4 del DM 593? (12/02/2010)

    No, ai fini dell'Invito, l'unico criterio espressamente vincolante è quello quantitativo, per come previsto all'art. 1, comma 6.

  7. Nei progetti di ricerca dove presentati da più soggetti co-proponenti, il progetto di formazione ad esso correlato dovrà essere presentato dal soggetto capofila o da altro partner soggetto co-proponente, con l'accordo formale degli altri, oppure tutti i co-proponenti che presentano il progetto di ricerca dovranno realizzare attività di formazione?(12/02/2010)

    La formazione può anche essere realizzata da un solo partner soggetto co-proponente. L'obbligatorietà della formazione è da correlare al progetto di ricerca e non al singolo soggetto co-proponente.

  8. Esistono obblighi di riservare quote di attività di formazione a strutture universitarie, come previsto nei precedenti bandi presentati a valere sulla  ex legge 297?  (05/03/2010)

    Si, anche per quanto riguarda i progetti da presentare nell'ambito dell'Invito di cui al D.D. n. 1/Ric del 18 gennaio 2010 valgono gli obblighi in materia previsti dal D.M. 593/2000 e ss.mm.ii (art. 8, comma2).

  9. In riferimento all'art. 4 comma 11 dell'Invito, come si configurano i destinatari della formazione?  (05/03/2010)

    Ai sensi dell'art. 4 comma 11, per destinatari della formazione si intendono i soggetti formandi, selezionati mediante procedure di evidenza pubblica, non legati da alcun tipo di rapporto lavorativo con le strutture coinvolte nel progetto.

  10. In riferimento all'art. 4 comma 11 dell'Invito per strutture coinvolte si intendono anche università ed enti di ricerca?(05/03/2010)

    Si, i soggetti beneficiari della formazione non devono essere legati da alcun tipo di rapporto lavorativo con tutti i soggetti coinvolti nel progetto, inclusi Università ed Enti di Ricerca.

  11. I Consorzi di tutela di Cantine possono formulare un sub progetto di innovazione di prodotto o di processo, in coerenza con la tematica del progetto stesso?  (05/03/2010)

    Se rientrano tra i soggetti ammissibili, i Consorzi dovranno sviluppare attività che siano parte integrante del progetto di ricerca e che concorrano, in tal senso, al raggiungimento dell'obiettivo di ricerca dichiarato.

  12. L'attività formativa deve prevedere la formazione di profili o figure professionali così come codificati dalle Regioni della Convergenza o non sussiste alcun obbligo in tal senso?  (05/03/2010)

    Ai sensi dell'art. 4 comma 11 dell'Invito, i percorsi formativi dovranno essere mirati allo sviluppo di conoscenze e abilità tecniche specifiche nel settore considerato dal progetto di ricerca, nonché di competenze nelle problematiche di gestione di impresa, con particolare riferimento alle attività di ricerca e di trasferimento di tecnologie. L'Invito, pertanto, non reca indicazioni esplicite sui profili professionali, ma pone in evidenza la stretta integrazione che deve sussistere tra il progetto di ricerca e il progetto di formazione.

  13. L'art. 1 indica le ricadute dei risultati attesi "in più settori ed ambiti"tra le finalità dell'Invito, mentre all'art. 4 comma 4 viene esplicitato come ciascun progetto debba fare riferimento "ad uno solo dei settori/ambiti" elencati al precedente art. 1. E' possibile presentare un progetto che si riferisce a più settori?  (05/03/2010)

    Tenuto conto dell'obiettivo e dei contenuti del progetto, lo stesso dovrà collocarsi esclusivamente in uno dei settori/ambiti previsti dall'Invito. Ciò non esclude che le attività e/o le ricadute del progetto stesso potranno interessare più settori/ambiti in ragione della trasversalità delle conoscenze prodotte.

  14. Nel caso in cui l'obiettivo progettuale consista nella realizzazione di un macchinario prototipale a chi appartiene la proprietà del bene?  (05/03/2010)

    La proprietà del bene spetterà ai proponenti in base accordi reciprocamente assunte da esplicitarsi nel progetto di ricerca.

  15. Una costellazione può comprendere progetti inerenti ambiti o settori tra di loro differenti, ossia è concepibile una costellazione interfilieristica?  (05/03/2010)

    Si, è possibile prevedere una costellazione i cui progetti si collocano in settori/ambiti differenti e quindi, ad esempio, in uno sviluppo di filiera intersettoriale.

  16. Sono previste maggiorazioni nell'intensità di aiuto nel caso di costellazioni, oppure il vantaggio di fare una costellazione si limita a quanto previsto dall'art. 4 comma 2 dell'Invito, ossia ad un accesso privilegiato a futuri programmi di investimento del Ministero dello Sviluppo economico?  (05/03/2010)

    No, ai progetti inquadrati nelle costellazioni non vengono riconosciute maggiorazioni di intensità delle agevolazioni eventualmente riconosciute. Nel rispetto delle modalità previste dall'art. 9 comma 6 dell'Invito, nella fase della valutazione dei progetti, a quelli riconosciuti come facenti parte di una costellazione sarà riconosciuto un punteggio aggiuntivo (fino ad un massimo di 8 punti per ciascun progetto), purché, a seguito dell'attività valutativa espletata,permanga la condizione minima essenziale che individua una costellazione (minimo tre progetti).

  17. L'Università che presenta una proposta progettuale di ricerca congiuntamente ad una impresa che esercita attività industriale,  può presentare il progetto di formazione collegato ed esserne responsabile della relativa gestione.(05/03/2010)

    Si, l'Università può essere responsabile del progetto di formazione.

  18. Una medesima proposta progettuale può essere realizzata in più di una Regione della Convergenza con lo stesso partner industriale che è presente in più Regioni?  (05/03/2010)

    Si, è possibile se l'attività è svolta in stabili organizzazioni del/i soggetto/i co-proponente/i.

  19. Quale é la dotazione finanziaria dei singoli settori/ambiti previsti dall'Invito di cui al D.D. n. 1/Ric del 18 gennaio 2010?(05/03/2010)

    L'Invito non prevede una dotazione finanziaria predefinita per settore.

     

  20. Come si coniuga quanto previsto dall'art. 4, comma 1 dell'Invito "i costi ammissibili di ricerca sperimentale siano minori del 50% dei costi ammissibili al progetto" con quanto stabilito dall'Art. 6, comma 2, dove si fissa nel 25% il tetto dei costi rimborsabili per attività di sviluppo sperimentale?  (05/03/2010)

    I costi di sviluppo sperimentale debbono essere minori dei costi previsti per la ricerca industriale; diversamente, l'agevolazione massima riconoscibileper attività di sviluppo sperimentale è pari al 25%.

  21. Imprese ubicate in diverse regioni della Convergenza possono presentare un progetto in un settore/ambito previsto dal D.D. n. 1/Ric del 18 gennaio del 2010, se gli APQ contemplano questo stesso settore ?  (05/03/2010)

    Si, i progetti possono essere sovraregionali.

  22. Una impresa di una Regione non della Convergenza può partecipare al progetto in qualità di soggetto ammissibile, con impegno a creare organizzazione stabile nelle Regioni Convergenza e, allo stesso tempo realizzare una parte delle sue attività (non più del 25% complessivo) al di fuori? (ex FAQ 7 - pubblicata il 26 gennaio) (05/03/2010)

    Si è possibile presentare un progetto con queste caratteristiche.

  23. E' possibile presentare un progetto interregionale e, in caso di risposta affermativa, come viene suddivisa la quota di finanziamento tra le diverse Regioni partecipanti al progetto?  (16/03/2010)

    Si, è possibile presentare un progetto sovra regionale; i relativi costi saranno imputati alle risorse individuate per ciascuna Regione della Convergenza in base al luogo di effettivo svolgimento delle attività previste dal progetto.

  24. Al fine di escludere la possibilità che una costellazione di progetti si configuri come un Grande Progetto, ai sensi degli artt. 39 e 40 del Regolamento (CE) n. 1083/2006, il costo complessivo dell'insieme dei progetti ad essa afferenti dovrà essere non superiore a 50 milioni di Euro?  (16/03/2010)

    No, i progetti afferenti ad una medesima costellazione singolarmente devono rispettare i limiti previsti dall'Invito, fermo restando che gli stessi dovranno risultare auto consistenti e funzionalmente autonomi.

  25. La partecipazione ad una costellazione avrà dei riflessi nelle attività di gestione dopo l'approvazione dei progetti?(16/03/2010)

    I progetti afferenti ad una medesima costellazione sono auto consistenti e funzionalmente autonomi, pertanto gli stessi avranno una gestione autonoma e saranno valutati singolarmente anche nel corso dello svolgimento delle attività.

    A conclusione degli stessi sarà verificato il raggiungimento dell'obiettivo dichiarato dalla costellazione ai fini dell'applicazione di quanto previsto all'art. 4 comma 2 dell'Invito di cui al D.D. n. 1/Ric del 18 gennaio 2010, in ordine al riconoscimento di una premialità nell'eventuale successivo accesso a programmi per la realizzazione di investimenti produttivi, diretti a favorire lo sviluppo di filiere e/o di poli di specializzazione, ovvero il riposizionamento competitivo delle originarie specializzazioni delle imprese in termini di prodotto/mercato, in coerenza con l'obiettivo operativo Rafforzamento del sistema produttivo del PON Ricerca e Competitività 2007-2013 e le azioni previste.

  26. Nel caso di presentazione del progetto da parte di più soggetti riuniti in forma associata, un co-proponente può partecipare al progetto svolgendo esclusivamente attività nell'ambito del progetto di formazione (senza quindi sostenere costi per attività di ricerca e sviluppo sperimentale)?  (16/03/2010)

    Si, è possibile presentare un progetto in cui uno dei soggetti riuniti in forma associata partecipi allo sviluppo delle attività progettuali svolgendo esclusivamente attività nell'ambito del progetto di formazione.

  27. Che cosa si intende per "criterio della condizionalità" indicato all'art. 4 comma 9 dell'Invito di cui al D.D. n.1/Ric del 18 gennaio 2010, in base al quale il MIUR si riserva la possibilità di richiedere una modifica delle attività in corso di svolgimento o di procedere alla revoca dei progetti stessi?  (16/03/2010)

    Il raggiungimento degli obiettivi intermedi sono condizione affinché il progetto possa proseguire. Nel caso di un parziale raggiungimento degli stessi, misurati secondo la metodologia proposta dallo stesso soggetto responsabile dell'attuazione e verificati da un soggetto esterno, il MIUR si riserva la possibilità di richiedere una modifica delle attività in corso di svolgimento o di procedere alla revoca del progetto stesso.

  28. Le attività che possono essere svolte anche al di fuori delle aree della Convergenza per un importo non superiore al 25% del costo complessivo del progetto di ricerca si riferiscono anche alle attività di consulenza o sono relative unicamente alle attività svolte dal proponente o co-proponenti?  (16/03/2010)

    Le attività da realizzare in aree diverse dalle Regioni della Convergenza possono essere sviluppate da ciascun co-proponente e/o da soggetti terzi (consulenze) e/o da più soggetti riuniti in forma associata. Le relative spese da sostenere concorreranno a costituire i costi "per attività espletate fuori dai territori della Convergenza", ammessi nel rispetto del limite previsto dall'art. 1 comma 6 del D.D. n 1/Ric del 18 gennaio 2010, a valere sulle risorse del FAR.

  29. La premialità che potrà essere riconosciuta ai progetti inquadrati nell'ambito di costellazioni "..nell'eventuale successivo accesso a programmi per la realizzazione di investimenti produttivi..", prevista dall'art 4 comma 2 dell'Invito, avrà seguito con l'attivazione di uno specifico strumento?  (16/03/2010)

    Tale indicazione rappresenta una eventualità, le cui modalità di attuazione saranno verificate successivamente.

  30. Quando i progetti si riconducono ai Grandi Progetti ai sensi della normativa comunitaria?  (16/03/2010)

    Ai sensi dell'art. 39 del Regolamento (CE) 1083/2006 un Grande Progetto si identifica in un'operazione comprendente una serie di lavori, attività o servizi in sé stessa intesa a realizzare un'azione indivisibile di precisa natura tecnica o economica, che ha finalità chiaramente identificate e il cui costo complessivo supera i 50 milioni di Euro (25 milioni di Euro nel caso dell'ambiente).

  31. Chi sono i "soggetti terzi" di cui art. 4 comma 5 lettera e) dell'Invito? I fornitori di servizi di consulenza rientrano in tale categoria? Le spese di consulenza per le attività di sviluppo sperimentale sono ammissibili? (16/03/2010)

    I soggetti terzi sono consulenti ai quali viene affidato lo svolgimento di attività progettuali (comprensive delle attività di sviluppo sperimentale) entro il limite massimo del 20% del costo del progetto di ricerca.

  32. I soggetti terzi, per poter prestare attività di consulenza devono necessariamente essere iscritti all'Anagrafe nazionale delle ricerche?  (16/03/2010)

    No, l'iscrizione all'Anagrafe Nazionale delle Ricerche non è indicato quale requisito dei soggetti terzi.

  33. Per un progetto presentato da un Consorzio, le attività possono essere svolte unicamente dal personale dei Consorziati?  (16/03/2010)

    Si. È possibile che, nel caso in cui il consorzio (o società consortile) non abbia proprie strutture e risorse umane (es. consorzi "di scopo" che nascono appositamente per lo svolgimento di un progetto di ricerca), i costi dei consorziati possono essere esposti direttamente.

    In base a quanto previsto dal D.M. 593/2000 e ss.mm.ii., nel caso di consorzi (o società consortili) con stabile organizzazione (quindi con propria struttura e personale) i soci che eventualmente partecipano allo svolgimento delle attività previste dal progetto dovranno fatturare al consorzio (o società consortile) che esporrà il costo da esso stesso sostenuto. Tenuto conto della sussistenza di un rapporto di cointeressenza i costi dovranno comunque essere determinati nel rispetto dei "criteri di determinazione e imputazione dei costi" previsti dal richiamato Decreto.

  34. Il soggetto proponente può avvalersi, nello sviluppo delle attività di formazione, oltre che di strutture universitarie (pubbliche o private nazionali comunitarie o internazionali) anche di enti di formazione accreditati nella regione oggetto dell'intervento? L'ente di formazione si configura come fornitore o come partner? L'ente di formazione rendiconterà le spese ai sensi dell'art. 8 comma 4 del D.M. 593/2000?  (16/03/2010)

    Si, il soggetto proponente può avvalersi di un ente di formazione accreditato dalla Regione in qualità di consulente. In quanto tale a fronte dei costi sostenuti emetterà fattura che sarà rendicontata dal soggetto proponente.

     

  35. Sussiste un obbligo di assunzione dei destinatari della formazione ?  (16/03/2010)

    No, non sussiste alcun obbligo in termini di inserimento lavorativo dei destinatari.

  36. E' possibile presentare progetti le cui attività vengano eseguite a partire dal 2011?  (16/03/2010)

    Non sussistono vincoli in tal senso; la tempistica è funzionale alle caratteristiche del progetto e sarà oggetto di verifica nel corso dell'iter istruttorio da parte degli organi che intervengono nel processo di valutazione.

  37. Nell'ambito delle attività di formazione è ammissibile l'organizzazione di un dottorato di ricerca?  (16/03/2010)

    L'Invito di cui al D.D. n. 1/Ric del 18 gennaio 2010 prevede che i destinatari dell'attività di formazione siano esterni ai soggetti che presentano il progetto, ossia non devono essere legati a questi da alcun rapporto lavorativo, pertanto dovranno essere selezionati all'esterno con una procedura di evidenza pubblica (bando). Agli stessi viene riconosciuta una specifica borsa di studio il cui costo rientra tra quelli ammissibili.

    La borsa di studio per dottorati, come per i master, è dunque ammissibile.

    Quello che conta è che il percorso formativo che viene proposto sia rispondente alle caratteristiche esplicitate dal D.M. 593/2000. Il predetto Decreto (attuativo del Decreto Legislativo n. 297/99) prevede che questi percorsi siano così strutturati:

    - Un modulo A (pari al 25% del costo totale) per apprendimento teorico da fare obbligatoriamente presso strutture di ricerca pubbliche;

    - Un modulo B di affiancamento in azienda;

    - Un modulo C per apprendimento di conoscenza di programmazione, gestione strategica.

    I percorsi formativi saranno oggetto di valutazione e dovranno rispettare il costo totale minimo e massimo previsto al riguardo dall'Invito.

  38. Quali settori/ambiti degli APQ delle Regioni Convergenza devono essere considerati ai fini dell'Invito?  (16/03/2010)

    Ai fini della presentazione di una domanda di agevolazione ai sensi dell'Invito di cui al D.D. n. 1/Ric del 18 gennaio 2010, devono essere presi in considerazione i settori/ambiti indicati all'art. 1 comma 7 del suddetto Invito. Tali settori/ambiti sono stati individuati in coerenza con i settori prioritari indicati negli Accordi di Programma Quadro con riferimento alla Linea di intervento n.1. Resta inteso che i progetti possono essere presentati anche nell'ambito di settori/ambiti indicati dal richiamato articolo, ma non espressamente previsti dall'APQ della Regione di riferimento del progetto stesso.

  39. E' possibile presentare un progetto/costellazione su un settore/ambito contenuto in un APQ Regioni Convergenza ma non nell'articolo 1 dell'Invito?  (16/03/2010)

    Ai fini della presentazione di una domanda di agevolazione ai sensi dell'Invito di cui al D.D. n. 1/Ric del 18 gennaio 2010, devono essere presi in considerazione i settori/ambiti indicati all'art. 1 comma 7 del suddetto Invito, individuati in coerenza con i settori prioritari indicati negli Accordi di Programma Quadro con riferimento alla Linea di intervento n.1.

  40. E' possibile presentare nella proposta tecnica uno specifico Obiettivo Realizzativo che descriva tutte le attività ed i ruoli di gestione del progetto (management tecnico, management amministrativo, "diffusione dei risultati", etc.), i cui costi possano essere riconosciuti come spese ammissibili?  (16/03/2010)

    No, gli Obiettivi Realizzativi devono comprendere esclusivamente attività di ricerca industriale e/o di sviluppo sperimentale. I costi di personale sono ammissibili nel rispetto di quanto previsto dal D.M. 593/2000 e ss.mm.ii.

  41. Con riferimento all'art 4 comma 5 lettera n) dell'Invito di cui al D.D. n. 1/Ric del 18 gennaio 2010 cosa si intende per strategie di riposizionamento?  (16/03/2010)

    Strategie orientate a riposizionare l'impresa sul mercato, anche attraverso un avanzamento tecnologico o la diversificazione delle produzioni.

  42. Con quali modalità saranno sviluppate le attività di monitoraggio qualitativo e quantitativo richiamate dall'art 4 comma 9 dell'Invito di cui al D.D. n. 1/Ric del 18 gennaio 2010?  (16/03/2010)

    Le attività di monitoraggio sono realizzate secondo le disposizioni previste dal D.M. 593/200 e ss.mm.ii. a cura del soggetto convenzionato e dell'esperto scientifico, tenuto altresì conto degli adempimenti previsti in materia dalla normativa nazionale e comunitaria.

  43. Ai sensi dell'art 4 comma 11 dell'Invito di cui al D.D. n. 1/Ric del 18 gennaio 2010 il progetto di formazione è unico nel caso della costellazione o di progetti presentati congiuntamente da più soggetti?  (16/03/2010)

    I progetti afferenti ad una medesima costellazione sono autoconsistenti e funzionalmente autonomi, pertanto, ai sensi dell'art. 4 comma 11 dell'Invito, ogni progetto di ricerca deve essere corredato da uno specifico progetto di formazione.

    Il progetto di formazione è unico invece per progetti presentati congiuntamente da due o più co-proponenti ai fini della stipula di un contratto cointestato.

  44. Qualora un progetto sia classificabile indifferentemente in due settori, come bisogna procedere? (22/03/2010)

    I progetti possono essere riferiti esclusivamente ad un settore/ambito di cui all'art. 1 dell'Invito. I soggetti proponenti, pertanto, decideranno in quale settore/ambito collocare il proprio progetto in base alle caratteristiche prevalenti dello stesso.

  45. Può un soggetto terzo essere soggetto attuatore di un obiettivo realizzativo (OR)? (22/03/2010)

    L'Invito di cui al D.D. n. 1/Ric del 18 gennaio 2010 non  fornisce indicazioni specifiche in materia, pertanto il soggetto terzo potrà realizzate le attività previste da un Obiettivo Realizzativo, nel rispetto dei limiti previsti dall'art. 4 comma 5 lettera e. del richiamato Invito. Resta inteso che sarà di competenza degli organi che intervengono nel processo di valutazione verificare la coerenza della scelta adottata.

  46. Esiste un numero minimo/massimo di co-proponenti di un progetto?  (22/03/2010)

    No, l'Invito di cui al D.D. n. 1/Ric del 18 gennaio 2010 non fornisce indicazioni specifiche con riferimento a tale elemento; il numero di co-proponenti è funzione delle caratteristiche del progetto e delle competenze utili al suo svolgimento.

  47. I destinatari della formazione possono essere anche diplomati (Tecnici)? (22/03/2010)

    La tipologia di destinatari è funzione dell'obiettivo dichiarato dal progetto di formazione che, ai sensi dell'art. 12 del D.M. 593/2000 e ss.mm.ii., deve essere organico al progetto di ricerca. L'integrazione tra attività di ricerca e attività di valorizzazione del capitale umano, tenuto conto dell'insieme degli elementi distintivi del progetto di formazione (e quindi anche della tipologia di destinatari) sarà oggetto di verifica da parte degli organi che intervengono nel processo di valutazione.

  48. Nel caso di proposta presentata da imprese localizzate in diverse Regioni della Convergenza, qual è il criterio per indicare il Settore/ambito prevalente, nel caso in cui le regioni interessate non prevedano le stesse tematiche?(22/03/2010)

    Il settore/ambito di cui all'art. 1 comma 7 dell'Invito è riferito al progetto e non ai soggetti co-proponenti; il progetto pertanto dovrà collocarsi esclusivamente in uno dei settori/ambiti predetti in funzione delle caratteristiche prevalenti dello stesso.

  49. Nell'ambito dell'Invito di cui al D.D. n. 1/Ric del 18 gennaio 2010 è possibile finanziare un nuovo impianto per la produzione di un nuovo prodotto?  (31/03/2010)

    No. L'Invito di cui al D.D. n. 1/Ric del 18 gennaio 2010 è diretto alla promozione di interventi di ricerca industriale estesi ad attività non preponderanti di sviluppo sperimentale. Sono ammissibili, pertanto, esclusivamente attività coerenti con quanto previsto dalla Disciplina Comunitaria in materia di aiuti di stato a favore della Ricerca, sviluppo e innovazione (2006/C 323/01).

  50. Esiste una percentuale minima di attività formative da affidare alle strutture obbligatorie (strutture universitarie, pubbliche o private, nazionali, comunitarie o internazionali, e/o degli enti pubblici di ricerca)?  (31/03/2010)

    In base a quanto riportato nelle Note per la redazione della documentazione, pubblicate unitamente al suddetto DM 593/2000, in merito alle modalità per la redazione del progetto di formazione (cap. 5), orientativamente si ritiene equilibrato un progetto in cui l'apporto di tali strutture sia superiore al 25% delle ore di didattica complessive.

  51. Nell'ambito del progetto di formazione è possibile prevedere la realizzazione di attività formative erogate in modalità FAD (formazione a distanza)?  (31/03/2010)

    L'Invito di cui al D.D. n. 1/Ric del 18 gennaio 2010 non fornisce indicazioni specifiche in merito ad aspetti metodologici, pertanto non è escluso il ricorso all'impiego di metodologie elearning, nel rispetto tuttavia dell'architettura generale del percorso formativo riportata nelle Note alla redazione della documentazione, pubblicate unitamente al D.M. 593/2000 (cap. 5 Redazione dell'allegato Il progetto di formazione).

  52. Nell'ambito delle attività progettuali è possibile prevedere lo sviluppo di ricerca di mercato? (31/03/2010)

    No, l'Invito di cui al D.D. n. 1/Ric del 18 gennaio 2010 prevede lo sviluppo di interventi che includano esclusivamente attività di ricerca industriale, di sviluppo sperimentale e di formazione.

  53. Relativamente al progetto di formazione esiste un numero minimo e/o massimo di destinatari? (31/03/2010)

    No, l'invito di cui al D.D. n. 1/Ric del 18 gennaio 2010 non fornisce indicazioni specifiche a tale riguardo. Il numero di destinatari è funzione dell'obiettivo dichiarato dal progetto di formazione che, ai sensi dell'art. 12 del D.M. 593/2000 e ss.mm.ii., deve essere organico al progetto di ricerca. L'integrazione tra attività di ricerca e attività di valorizzazione del capitale umano, tenuto conto dell'insieme degli elementi distintivi del progetto di formazione (e quindi anche della tipologia e numerosità di destinatari in funzione dell'obiettivo formativo dichiarato) sarà oggetto di verifica da parte degli organi che intervengono nel processo di valutazione.

  54. Quali sono gli obblighi in materia di Informazione e Pubblicità che devono essere rispettati dai proponenti?(31/03/2010)

    Come riportato in sintesi nel documento Obblighi dei soggetti proponenti, pubblicato suhttps://roma.cilea.it/PortaleMIUR/portale/Modulistica.aspx, i soggetti proponenti devono garantire la massima pubblicità dell'intervento comunitario così come previsto dal Reg. (CE) 1828/06 "Sezione I" relativo all'Informazione e Pubblicità, e in particolare dagli artt. 7 e 8.

  55. Il corso di formazione deve essere erogato o gestito da una università o da un soggetto formativo accreditato, oppure può essere fatto da una impresa partner del progetto?  (31/03/2010)

    Il corso di formazione può essere erogato e gestito da uno o più dei soggetti proponenti ammissibili, nel rispetto di quanto previsto nelle Note alla redazione della documentazione, pubblicate unitamente al D.M. 593/2000, con particolare riferimento alla partecipazione delle strutture obbligatorie (strutture universitarie pubbliche o private, nazionali o internazionali; enti pubblici di ricerca di cui all'art. 8 del DPCM 30 dicembre 1993, n. 593, ivi compresi ENEA, ASI).

  56. Nell'ambito del progetto di formazione, come corpo docente può essere utilizzato personale interno all'azienda proponente, che normalmente non svolge attività di formatore? (31/03/2010)

    In base a quanto previsto nelle Note alla redazione della documentazione, pubblicate unitamente al D.M. 593/2000, è possibile il coinvolgimento di personale dipendente nell'ambito dell'attività didattica prevista dal progetto di formazione, pur nel rispetto della partecipazione delle strutture obbligatorie.

  57. Il progetto di formazione può prevedere specifici corsi per personale delle pubbliche amministrazioni?  (31/03/2010)

    No, ai sensi dell'art. 12 del D.M. 593/2000 e di quanto indicato nell'Invito di cui al D.D. n. 1/Ric del 18 gennaio 2010, l'attività è diretta esclusivamente alla formazione di soggetti non legati da alcun tipo di rapporto lavorativo con i proponenti e selezionati attraverso procedure di evidenza pubblica (bandi); i corsi di formazione, inoltre, devono essere finalizzati a trasferire conoscenze e abilità tecniche specifiche nel settore considerato dal progetto di ricerca ad esso strettamente integrato.

  58. Nell'ambito dell'Invito di cui al D.D. n.1/Ric del 18 gennaio 2010 è ammissibile un intervento finalizzato alla realizzazione di un'infrastruttura/Laboratorio interregionale in una delle Regioni di Convergenza, collegato a due o più progetti?  (31/03/2010)

    No, ai sensi dell'art. 1 comma 1 l'Invito promuove progetti di ricerca industriale e attività non preponderanti di sviluppo sperimentale, nonché correlati progetti di formazione di ricercatori e/o tecnici di ricerca.

  59. Nell'ambito delle attività di formazione, il valore del 25% del costo totale del progetto formativo per il modulo A è da intendere come "almeno il 25%" ?  (31/03/2010)

    In base a quanto riportato nelle Note alla compilazione della documentazione, pubblicate unitamente al D.M. 593/2000, la quota superiore al 25% è riferita alle ore di didattica che saranno svolte dalle strutture obbligatorie.
    Per quanto attiene al Modulo A , il documento suindicato esplicita che le ore di formazione ad esso dedicate dovranno orientativamente avere un'incidenza  tra il 40% e il 70% delle ore di formazione totali.

  60. Un'attività prevista nell'ambito di un Obiettivo Realizzativo può essere svolta da più partner coproponenti ed avere localizzazioni diverse in base a dove il singolo partner svolgerà la parte di attività di proria competenza? Basta elencare per ogni partner, dove svolgerà quella attività e il relativo impegno?  (31/03/2010)

    Si, un'attività può essere svolta anche da più proponenti; nell'ambito del progetto di ricerca dovranno essere rese tutte le informazioni utili ad identificare i soggetti che concorrono a realizzarla, il luogo di effettivo svolgimento e ogni altra informazione richiesta dalla modulistica a riguardo.

  61. Un progetto può far parte di due diverse costellazioni? (31/03/2010)

    Un progetto può afferire ad una sola costellazione.

  62. Quale è la differenza tra "Ricercatore" e "Tecnico di Ricerca"? In particolare ci si riferisce alle categorie di contratto del personale strutturato nelle Università o no?  (31/03/2010)

    In coerenza con quanto previsto dall'art. 12 del D.M. 593/2000, il progetto di formazione è finalizzato a trasferire conoscenze e competenze tecniche specifiche nel settore di riferimento del progetto di ricerca ad esso correlato, nonché competenze nelle problematiche di impresa, con particolare riferimento alle attività di ricerca e trasferimento di tecnologie. Tali competenze e abilità tecniche dovranno risultare coerenti con quelle che caratterizzano le figure professionali del ricercatore e/o del tecnico di ricerca. La differenziazione tra le varie figure professionali deriva dalle peculiari tipologie di specializzazione tecnico-scientifica e/o differenti livelli di qualificazione e, pertanto, saranno funzione degli obiettivi prescelti dichiarati nel progetto.

  63. In relazione al progetto di formazione, tra le "altre strutture formative" può essere indicata una soprintendenza archeologica?  (31/03/2010)

    La Soprintendenza archeologica potrà partecipare al progetto di formazione in qualità di altre strutture esterne al contraente se si configura come un centro di formazione o laboratorio di ricerca. Come esplicitato nelle Note alla redazione della documentazione pubblicate unitamente al D.M. 593/2000 (Cap. 7.2 Il progetto di formazione. Criteri per l'imputazione territoriale dei costi) per laboratorio di ricerca applicata e per centro di formazione si intendono rispettivamente: a) una stabile struttura ove si svolgono attività di ricerca applicata, dotata di attrezzature specifiche e personale adeguatamente qualificato; b) una stabile struttura ove si svolgono attività di formazione, specificatamente attrezzata e dotata di personale stabilmente impiegato in loco per l'organizzazione e la gestione delle attività di formazione.

  64. Nell'ambito del progetto di formazione, quale è la percentuale di assenze ammissibile, per i singoli formandi?(31/03/2010)

    La percentuale di assenze ammissibile è da stabilirsi in sede di definizione di contratto o lettera contenente altresì l'indicazione delle attività di formazione, le modalità di esecuzione, la durata del piano di formazione e l'ammontare del reddito lordo spettante all'allievo (borsa di studio).

  65. Il Responsabile scientifico, di cui all'art. 9, comma 4 lettera a. dell'Invito e il Responsabile del progetto, a cui si fa riferimento nel punto 6 dell'allegato "Progetto di ricerca", coincidono?  (31/03/2010)

    Si, le due figure coincidono.

  66. È possibile che l'attività di affiancamento, di cui al Modulo B, sia svolta presso una delle imprese che partecipano al progetto di ricerca in affiancamento ai ricercatori che sviluppano il progetto finanziato?  (31/03/2010)

    L'attività di affiancamento, di cui al Modulo  B, può essere svolta presso una delle imprese che partecipano al progetto di ricerca. Tuttavia, come riportato nelle Note alla compilazione della documentazione, pubblicate unitamente al D.M. 593/2000,  è fatto espresso divieto, pena la revoca delle agevolazioni, impiegare  i destinatari della formazione per specifici progetti di ricerca, in sostituzione o a completamento di personale "ricercatore" necessario all'attività stessa ovvero per scopi produttivi.

  67. Quali sono quei progetti di formazione di cui all'art. 12 del DM 593/200 per i quali è previsto l'obbligo della modalità dell'avviso pubblico?  (31/03/2010)

    Come riportato nelle Note alla compilazione della documentazione, pubblicate unitamente al D.M. 593/2000  le modalità dell'avviso pubblico o bando per la selezione dei destinatari della formazione è d'obbligo per i progetti di formazione di cui all'art. 12 del D.M. 593/2000 (progetti di ricerca e formazione presentati in conformità a bandi emanati dal MIUR per la realizzazione di obiettivi specifici), nel cui ambito si colloca l'Invito di cui al D.D. 1/Ric del 18 gennaio 2010.

  68. In relazione al progetto di formazione, sono previsti requisiti minimi da rispettare con riferimento ai destinatari della formazione (es. residenza anagrafica; età, etc.)?  (31/03/2010)

    L'unico vincolo espressamente indicato sia dall'art. 4 comma 11 dell'Invito sia dall'art. 12 del D.M. 593/2000 e ss.mm.ii. relativo alla condizione dei destinatari attiene all'assenza di qualsiasi rapporto lavorativo con le strutture coinvolte nel progetto.

  69. In caso di progetti presentati congiuntamente da più soggetti ai fini della stipula di un contratto co-intestato, la partecipazione finanziaria al progetto dei soggetti di cui all'art. 3 comma 1 , lettere da a. ad e., dell'Invito deve essere superiore al 30% del costo complessivo del progetto stesso, comprensivo della formazione?  (31/03/2010)

    Si, tale percentuale è riferita al costo complessivo del progetto, comprensivo dunque del costo del progetto di formazione.

  70. Nel caso in cui un progetto di ricerca non preveda attività al di fuori dei territori della Convergenza è possibile associare un progetto di formazione che invece le preveda?  (31/03/2010)

    Secondo quanto previsto dall'Invito di cui al D.D. n. 1/Ric del 18 gennaio 2010, sia il progetto di ricerca (comprensivo di attività di ricerca industriale e di attività di sviluppo sperimentale) che il progetto di formazione possono prevedere attività da realizzare in parte in aree extra Convergenza; le relative spese concorreranno a formare i costi "per attività espletate fuori dai territori della Convergenza" ammessi nel rispetto del limite previsto dall'art. 1 comma 6 del D.D. n. 1/Ric del 18 gennaio 2010 (25% del costo del progetto di ricerca). Il principio vale anche se si prevede di realizzare fuori dall'Obiettivo Convergenza parte della  sola attività di formazione.