Moderatore: Salvatore MAZZOLA, Direttore dell’Istituto per l’Ambiente Marino e Costiero del CNR - Adesso vorrei dare la parola al signore. Intervento: Adolfo LAGATTOLLA - Grazie, buongiorno a tutti. Mi chiamo Adolfo Lagattolla, sono un operatore privato che da diversi anni agisce nel settore della Ricerca e Innovazione, ecc, ecc. Io ringrazio per l’invito il MIUR, condivido certi orizzonti culturali del Dottor Cobis, apprezzerà anche di più la mia presenza qui in quanto quasi sicuramente questa sera mi perdo Lazio - Inter, penso che la sua fede calcistica sia opposta alla mia, ma insomma è un bel sacrificio essere qui e rinunciar ad una cosa del genere. Scusate tanto per divagare un pochino. Io volevo riprendere certe affermazioni che mi hanno veramente entusiasmato, devo dire, della parte iniziale del discorso della comunicazione del Dottor D’Alessandro quando ha parlato di Innovazione. Ha fatto un discorso assolutamente Drucktiano cioè il Peter Drucker tra le altre cose è stato anche il leader ideologico dei concetti di innovazione. L’Innovazione è un insieme largo che comprende anche la ricerca tecnologica che è uno strumento di innovazione ma non è la ricerca tecnologica soltanto di per sé innovazione, l’innovazione in un sistema è un processo permanente che è legato, ecco qui faccio una serie di affermazioni molto brevi legate a quello che diceva Peter Drucker anche per dare autorevolezza a quanto dico! Allora questo processo è permanente l’innovazione non deriva da un genietto che si alza ed inventa qualcosa, l’innovazione è un’osservazione continua e una ricerca continua di esigenze nuove da parte di chi ne deve usufruire. Quindi se è vero che l’innovazione comprende anche la ricerca, l’innovazione deve, ad un certo punto, concludersi con un trasferimento che è un trasferimento di innovazione e anche un trasferimento tecnologico e qui c’è chi la produce e chi ne usufruisce. Il dialogo come si sostiene? Attraverso operazioni di marketing, in questo caso non il marketing della vendita di saponette ma marketing nuovo, collegato a questo tipo di innovazione del settore in cui questo avviene. Io qui parlo per esperienza diretta, un’esperienza di successo non detto da me ma da altri. Io ho diretto il Parco Tecnologico della Basilicata che era un Parco di trasferimento tecnologico. Grazie a dei concetti base di marketing che prevedevano un confezionamento del prodotto, abbiamo superato le difficoltà storiche di dialogo tra l’imprenditore della piccola e media impresa e il tecnologo, il produttore di tecnologia. In questi casi, tecnologia nuova per il territorio, ovviamente non lo è in assoluto. Bene abbiamo tirato fuori circa 500 nuovi posto di lavoro, almeno 20 nuove aziende, almeno altre 30 nuovi rami d’azienda, utilizzando l’azienda Parco come broker della tecnologia come operatore di marketing del trasferimento di questa tecnologia alle imprese quindi è marketing. Dico questo perché adesso negli attuali progetti che vengono presentati al PON, spesso e volentieri per esempio progetti di valorizzazione dei beni, bene la valorizzazione avviene attraverso operazioni di marketing in cui nello stesso marketing va fatta una ricerca profonda e questo marketing nuovo fa parte della ricerca. Mi riferisco, in particolare, al customer relation marketing, al nuovo marketing chiamato altre volte marketing relazionale per cui, in un certo senso, una ricerca di successo passa anche attraverso l’innovazione in questo settore. Io quello che chiedo è che nella valutazione di questi progetti che spesso e volentieri prescrivono, cioè le norme di presentazione prescrivono un business plan ecc., ecc., bene che la valutazione di questi progetti sia affidata nelle commissioni anche nelle prescrizioni del Ministero venga tenuto conto dell’importanza relativa di questa disciplina e che nelle Commissioni non ci siano soltanto illustri tecnologi o scienziati che solo a sentir parlare della parola marketing dicono fuori i mercanti dal Tempio e segano il progetto. Grazie.