Moderatore: Salvatore MAZZOLA, Direttore dell’Istituto per l’Ambiente Marino e Costiero del CNR - Ringrazio la Dottoressa Agrimi e adesso vorrei dare la parola alla Dottoressa Terranova che è un Dirigente dell'ufficio della Regione Siciliana che si occupa di ricerca industriale, grazie. Intervento: Grazia TERRANOVA, Dirigente del Servizio Innovazione e Ricerca per le Imprese del Dip. delle Attività Produttive - Regione Siciliana - Io sono, appunto, Grazia Terranova, sono il Dirigente del Servizio Innovazione e Ricerca per le Imprese del Dipartimento delle Attività Produttive della Regione Siciliana, svolgo questo ruolo da pochissimo dal 1° Settembre, prima mi sono occupata però d'imprese, di piccole imprese. Io ero all'Assessorato della Cooperazione Commercio Artigianato che nel corso di questo anno è stato frutto poi di una riforma molto ampia che ha interessato la Regione Siciliana per cui da due Assessorati quello della Cooperazione Commercio Artigianato e Pesca è stato creato un solo Assessorato che oggi si chiama Assessorato alle Attività Produttive. Questo rimescolamento di carte ha portato anche ad un rimescolamento dei dirigenti cosa, purtroppo, noi come Regione Siciliana siamo spesso soggetti, il che è anche questo un ulteriore elemento di criticità per lo sviluppo della nostra Regione. Ciò nondimeno però noi andiamo avanti in questo percorso e io ho ascoltato con grandissimo interesse tutti gli interventi, mi sono annotata tutta una serie di parole chiave che mi piacerebbe anche sviluppare però prima volevo fare un po’ il punto della situazione della Regione Siciliana sul tema proprio della Ricerca anche perché essendo qua mi sembra anche giusto dare le informazioni su a che punto siamo nell'attuazione del Programma regionale. Si è chiuso da pochissimo, cioè il 30 Novembre abbiamo chiuso questo Bando sulla Ricerca sulla 4.1.1.1 del POR FESR, un Bando abbastanza complesso che è stato stoppato due volte proprio perché c'è stata questa riforma, questo cambio di dirigenti e quindi c'è stato bisogno di un aggiustamento tecnico anche in corso d'opera soprattutto perché erano arrivate parecchie richieste da parte delle imprese, da parte degli Organismi di Ricerca per cui l'abbiamo dovuto stoppare due volte. Alla fine siamo, finalmente, riusciti a chiudere il termine che si è chiuso il 30 Novembre e devo dire che abbiamo avuto con soddisfazione una bella risposta perché ad oggi sono arrivati già 209 Progetti. Per altro questo è un Bando che prevede un partenariato obbligatorio in quanto, perlomeno, sono previste tre Imprese e un Organismo di Ricerca e quindi la presentazione di 209 Progetti significa che c’è stato un coinvolgimento del territorio a livello imprenditoriale di oltre 600 imprese oltretutto con un budget finanziario neanche molto elevato perché parliamo di 70 Milioni di Euro per cui a fronte delle risorse che ha il Ministero, si tratta di una piccola cifra. Su questo però è importante, appunto, sottolineare la complementarietà con il Programma Nazionale, e questo è un percorso che ha portato avanti la Regione Siciliana, il Dipartimento sia del Servizio Ricerca ma anche il Dipartimento della Programmazione, questa complementarietà che si estrinseca nel fatto che noi ci rivolgiamo anche ad un target diverso abbiamo cercato delle imprese con dei progetti più bassi, più piccoli, infatti il range è più basso, parte da 500 Mila Euro a 6 Milioni di Euro, il partenariato in questo caso è obbligatorio e, quindi, si muove comunque sulla strada della collaborazione, del fare rete, una strada su cui devo dire anche nella passata Programmazione la Regione Siciliana ha investito anche se con grandissime difficoltà perché tutto quello che ha detto prima il Dottor Cobis su questo puntare alto, sul fatto di cosa significa fare Progetti di ricerca anche questi bandi che non devono essere sovrapposizioni è giustissimo però è anche vero che il nostro tessuto imprenditoriale, io di questo appunto essendomi occupata di artigianato, di commercio, di aree artigianali per 20 anni lo conosco, è un tessuto imprenditoriale molto fragile. Io partecipo a tutti i Comitati di Sorveglianza, vengono sempre anche i rappresentanti anche delle Associazioni di categoria, della Confartigianato, CNA, Confcommercio, tutti si lamentano di questo. Noi, purtroppo, siamo una Regione debole da questo punto di vista, abbiamo un tessuto imprenditoriale molto piccolo anche spesso incapace di aggregarsi, di fare sistema. La Regione su questo punta, i Dipartimenti si sforzano tantissimo su questo ma non sempre riescono ad avere i risultati che si attendono, quindi, certe volte anche piccoli risultati sono per noi fondamentali. Ecco che allora, forse, 209 Progetti da un certo punto di vista possono essere un grande risultato perché vuol dire che c’è stata risposta dal territorio, da un altro punto di vista potrebbe essere un aspetto negativo perché magari era meglio se ci fosse stata una maggiore aggregazione quindi, magari, minori Progetti ma con un partenariato più corposo perché questo, appunto, faceva sistema. Questo poi lo andremo a vedere quando appunto faremo l’istruttoria. Su questo sono assolutamente d’accordo con la dottoressa Agrimi, e in questo mi impegno proprio personalmente nel portare il più velocemente possibile alla graduatoria, arrivare in primavera alla graduatoria di questo Bando e contemporaneamente far partire al più presto anche gli altri Avvisi pubblici che la Regione Sicilia si aspetta cioè il tessuto imprenditoriale siciliano si aspetta che sono i Bandi sulla 4.1.1.2 che è un Bando ancora più piccolo che cercherebbe di prendere, di intercettare la domanda delle aziende più proprio per uno sviluppo industriale cioè per uno sviluppo dei Progetti di Ricerca e poi puntare anche moltissimo sull’altro Bando, quello per l’offerta di ricerca attraverso il far arrivare le risorse agli Organismi di Ricerca, alle Università soprattutto puntando sugli incubatori d’imprese, sugli spin-off e sui giovani. Io questo penso che sia fondamentale, sono, infatti, d’accordissimo con tutto quello che è stato detto precedentemente, io spero di riuscire in questo obiettivo di fare arrivare risorse soprattutto per il finanziamento di quei Progetti di Ricerca che provengono dai giovani e che possono poi portare sviluppo sul territorio anche perché quello di cui io mi rendo assolutamente conto è che spessissimo i giovani hanno delle idee, da me sono venuti pochissimi giorni fa due ragazzi, uno dell’ ‘82 ed uno dell’ ‘83, erano due ingegneri che avevano brevettato un’idea bellissima, secondo me interessante, e cioè attraverso un sistema di energie, insomma, riuscivano ad applicare sopra agli indumenti un apparecchietto che serviva per una ricarica immediata dei cellulari, di tutti gli apparecchi. Erano due ragazzi che non avevamo le risorse economiche per far diventare questa loro idea, questa loro brevetto per farlo sviluppare e questo è un grosso problema della Sicilia proprio la mancanza delle risorse il fatto che spesso le imprese non hanno poi la possibilità di partire, di svilupparsi e, quindi, da questo punto di vista noi punteremo, punteremo proprio sulle imprese di nuova costituzione, sulla qualità progettuale e sulle imprese dei giovani che vogliono partire ma non hanno le possibilità. Tenendo anche presente che c’è anche questo altro problema che ho sentito e che è verissimo anche sul nostro Territorio di monitorare sempre anche tutto quello che è stato già realizzato per evitare una dispersione di risorse, per evitare una duplicazione, per evitare che spesso soldi comunitari che sono stati utilizzati per progetti che, in teoria, sono utilissimi ma che poi non hanno, per tutta una serie di motivi pratici, la possibilità di continuare perché hanno dei costi di gestione molto elevati e quindi non riescono poi effettivamente a decollare. Io ho chiuso.