Testo - Presente e futuro degli investimenti pubblici in ricerca e innovazione a livello regionale. Se n'è discusso a Lecce lo scorso 22 novembre nella suggestiva cornice delle Officine Cantelmo, un interessante esempio di archeologia industriale riconvertita in uno spazio eventi nel centro della città. L'occasione è l'evento annuale del Programma 'Ricerca e Competitività' 2007-2013. Un appuntamento chiave per alimentare il circolo virtuoso, non sempre scontato, tra Istituzioni centrali e territorio, ma è anche il momento per tracciare un bilancio in una fase storica di crisi globale in cui è necessario fare sistema. Intervista - Fabrizio Cobis, Autorità di Gestione del PON ‘Ricerca e Competitività' 2007-2013 (MIUR) - Abbiamo fatto il punto della situazione sull'avanzamento del PON ‘Ricerca e Competitività', concentrandoci sugli interventi fino ad adesso realizzati, verificando un po' l'andamento delle azioni e cercando anche di fare delle riflessioni circa le prospettive di questo Programma alla luce di quelle che sono anche le condizioni economiche che stanno caratterizzando l'Europa in generale e, in particolare, il nostro Paese e il nostro Mezzogiorno. Noi abbiamo un'opportunità incredibile che è questa mole di risorse da destinare a interventi di alto livello qualitativo 'Ricerca e Innovazione' non possiamo sprecarla e lasciare inutilizzate o mal utilizzate queste risorse. L'azione condivisa, convergenti tutti, è quella di cercare di dare contenuto a questi interventi. Le premesse ci sono tutte noi abbiamo riscontrato grande attenzione anche attraverso la testimonianza di chi materialmente sta beneficiando di queste risorse. Intervista - Lilia Rossi, Organismo Intermedio del PON ‘Ricerca e Competitività' 2007-2013 (MiSE) - Non voglio essere del tutto pessimista però non possiamo non tener conto della crisi che, a livello generale non soltanto italiano, ci ha colpito gravemente, impegna. Noi abbiamo tenuto fermo, siamo riusciti in qualche modo a portare a casa il risultato che ci era richiesto con grave fatica e molti sforzi. Ci sono vari strumenti, varie possibilità poi ci potrebbe essere anche la necessità di studiare ulteriori iniziative ma questo lo possiamo fare non soltanto noi, potremmo farlo insieme, insieme alle imprese, insieme al territorio, insieme alla Regione, mettendo anche da parte quello che sembra essere il dato unificante cioè il fatto che ognuno cerca di essere solo. Testo - La crisi è globale e sulle Regioni del Mezzogiorno le conseguenze sono già molto pesanti, ma l'Europa per fortuna non sta a guardare. Pasquale D'Alessandro è membro della Direzione Politiche Regionali della Commissione Europea. Intervista - Pasquale D'Alessandro, Politiche Regionali - Commissione Europea - Le modifiche del Regolamento che sono in corso e che ho illustrato oggi probabilmente daranno un po' di respiro all'attuale situazione economico-finanziaria, in particolare mi riferisco a quella sull'articolo 45 del Regolamento di Attuazione della Commissione che dovrebbe finanziare le imprese non più soltanto nella fase iniziale di star-up e di espansione, ma anche nelle fasi successive del loro ciclo di vita. Mi riferisco a situazioni di imprese che si trovano in fase di maturità e quindi questo dovrebbe dare la possibilità loro di ristrutturarsi, di effettuare sempre investimenti, mantenere livelli occupazionali e, comunque, rivitalizzare quelle che sono le loro attività. In Europa c'è un problema di sovraqualificazione delle persone, un problema, diciamo, di deficit produttivo perché il mondo produttivo ormai si è spostato, questo è un dato di fatto, già da un decennio gran parte delle manifatture sono prodotte altrove, non sono prodotte neanche più nei Paesi, nei nuovi Paesi che sono entrati in Europa. Non serve più costruire un capannone industriale solo perché bisogna spendere una parte delle risorse che derivano dal Programma, bisogna spendere i soldi soprattutto in termini qualitativi. Testo - A fare gli onori di casa Loredana Capone Vicepresidente della Regione Puglia con delega allo sviluppo economico. Intervista - Loredana Capone, Vicepresidente Regione Puglia - Siamo ad approfittare di una possibilità di riscatto che si compie attraverso le capacità, le competenze e i meriti di giovani che pur in una condizione difficile, in un momento di crisi riescono ad investire facendo anche imprese con la ricerca applicata con tutti i Bandi che tra Ministero e Regione abbiamo diramato. Io vedo che in Puglia anche per la partecipazione ai partenariati dell'innovazione, le speranze di lavorare bene ci sono, 86 aggregazioni si sono presentate per 76 milioni di euro di investimento questo vuol dire che il rapporto università, impresa, centri di ricerca sta funzionando meglio di quanto non fosse in passato. Testo - Trasparenza, rispetto delle procedure, qualità della spesa nel suo intervento Mario Vella ha ricordato quanto sia fondamentale nella gestione dei Fondi europei l'attività di controllo. Intervista - Mario Vella, Autorità di Audit (MiSE) - Nel momento in cui vengono utilizzate le risorse pubbliche, vengono utilizzate per lo sviluppo e ci deve essere una certa certezza sul fatto che vengano utilizzate propriamente, secondo gli obiettivi condivisi con Bruxelles, e con trasparenza e nel momento in cui c'è una selezione di personale, che viene finanziato con questi Fondi europei, il fatto che sia selezionato con criteri trasparenti all'interno di una competizione per cui si può desumere che è la persona appropriata per quel progetto. Ecco, sono piccole regole che uno deve aver cura di rispettare per essere sereno nella spesa. Testo - Nel corso dell'evento spazio anche alle esperienze del territorio finanziate con i Fondi del Programma. Angelo Tursi ha presentato i progetti del Polo Tecnologico ‘Magna Grecia' di Taranto, un luogo d'incontro tra imprese e università per favorire la crescita competitiva delle imprese. Intervista - Angelo Tursi, Polo Tecnologico ‘Magna Grecia' - Il nostro territorio, parlo di Taranto in particolare, è un territorio che è stato martoriato negli anni per problematiche ambientali ma queste sono occasioni per capovolgere un paradigma fondamentale che non ci sia una possibilità diversa di ripensare a delle opportunità che possano servire a migliorare il sistema ma soprattutto dare lavoro ai giovani, opportunità di crescita, di sviluppo e di innovazione. Io penso che il territorio a Taranto sia dovuto e penso che il territorio sia sufficientemente prodigo di giovani laureati, abbiamo la sede universitaria, dell'università, del Politecnico con tante facoltà e sono convinto che da questi giovani bisogna ripartire per ripensare a mettere mano agli errori che la mia generazione in realtà ha fatto. Intervista - Luigi Barone, Consorzio CETMA - Penso che siano, comunque, giornate utili proprio nel far crescere la conoscenza di come il sistema dell'innovazione ha articolato perché è quello di cui abbiamo bisogno. Testo - I partecipanti all'evento annuale del PON ‘Ricerca e Competitività' 2007-2013 hanno approfittato della trasferta di Lecce per visitare i Laboratori di DHITECH, il Distretto Tecnologico che rappresenta oggi, nel Mezzogiorno, una delle più avanzate esperienze di ricerca compartecipata tra pubblico e privato. Nel suo intervento, il Presidente Aldo Romano ha posto l'accento sul concetto di crescita intelligente. Intervista - Aldo Romano, Distretto Tecnologico DHITECH - La crescita intelligente significa una crescita basata su motori immateriali che fanno riferimento alle idee, alla capacità di dare risposte creative ai problemi emergenti dalla società cioè, praticamente, tutto ciò che fa riferimento alla capacità dell'uomo di creare valore economico e sociale non necessariamente legato all'utilizzazione di beni materiali. Nell'era della globalizzazione il confronto tra i vari Paesi sarà sulle capacità intellettuali e sulle capacità imprenditoriali innovative. Testo - Tra gli ospiti dell'evento il prof. Nicola Piepoli, decano dei sondaggisti italiani e attento osservatore della realtà economica e sociale del nostro Paese, convinto che il Mezzogiorno meriti ancora fiducia. Intervista - Nicola Piepoli, Istituto Piepoli - Le Regioni meridionali sono affamate di questi progetti e soprattutto hanno la cultura base per poterli portare a termine. I meridionali hanno più mente che in genere l'intero sistema italiano e questa mente la presteranno al Paese.