Speciale Smart Cities TESTO: Dopo Milano, Torino, Bologna e Genova, le Città Intelligenti arrivano anche nel Mezzoggiorno grazie al Bando MIUR 'Smart Cities and Communities' promosso dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Il Progetto è ambizioso perché mira a realizzare nelle cosiddette Regioni della Convergenza, Puglia, Sicilia, Calabria e Campania, prototipi di città virtuose attraverso l'utilizzo dei più avanzati strumenti tecnologici, dei nuovi modelli per la tutela della salute del cittadino con la Sanità 2.0, alla migliore efficienza della Pubblica Amministrazione con i servizi di e-Government: sono 8 in tutto i Progetti vincitori del Bando. Anche la Cultura e l'Educazione non restano fuori da questo processo di innovazione come racconta Remo Gozzi, responsabile del Progetto vincitore sulla Smart Education. INTERVISTA - REMO GOZZI, Responsabile del Progetto EDOC@WORK 3.0 per l'ambito Smart Education: Noi ci siamo impegnati sul fronte della Smart Education, un tema che pensiamo di conoscere abbastanza e lo abbiamo fatto interpretandolo secondo gli indirizzi dell'Agenda Digitale, quindi, voglio dire, pensare a tutta la filiera della formazione, dalla scuola alla formazione professionale e pensando a sfruttare al meglio le tecnologie per migliorare i livelli di apprendimento. Ci rivolgiamo a 8 Milioni di ragazzi e alle loro famiglie quindi sostanzialmente alla parte buona del Paese e vogliamo provare a dare loro nuovi strumenti per apprendere meglio. Il Progetto nasce con una focalizzazione oggi sulla Regione Puglia e in parte Campania ma come ho provato a dire anche altre volte i metodi possono essere replicati al territorio nazionale. TESTO: Non solo Progetti ma concrete realtà, lo dimostrano i 200 Milioni messi a disposizione dal PON R&C 2007-2013 per l'effettiva realizzazione delle 8 idee vincenti. Parola d'ordine: trasparenza. Laddove l'investimento di soldi pubblici è significativo è altrettanto necessaria una strategia di comunicazione che coinvolga il cittadino tenendolo costantemente informato come sottolinea Franco Pomilio, Presidente di Pomilio Blumm che del Bando MIUR cura proprio l'aspetto divulgativo. INTERVENTO - Franco Pomilio, Presidente di Pomilio Blumm: a noi è stato chiesto di rappresentare in qualche modo l'intelligneza viva che soprattutto nelle Regioni dell'Obiettivo Convergenza e nelle Regioni del Sud è estremamente ricca ed è stata benissimo rappresentata anche oggi. Il compito era quindi quello costruire un sistema, un codice diciamo, un linguaggio di comunicazione che potesse essere flessibile e nel corso del tempo incorporare i diversi Progetti e le diverse iniziative che il PON, ovviamente, incorpora. La missione del Progetto che abbiamo condiviso è stata quella del concetto, appunto, di sostenere l'innovazione per sviluppare il futuro. Questo tipo di idea di base poi aveva bisogno anche di uno sviluppo calligrafico molto attento perché la trasparenza è sempre più richiesta alla Pubblica Amministrazione e in qualche modo sono richiesti anche linguaggi visivi. TESTO - Un tema cui riserva particolare attenzione lo stesso Ministro della Pubblica Istruzione, Francesco Profumo. INTERVISTA - Francesco Profumo, Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca: questo è un Paese che ha una lunga tradizione di attenzione ai processi e non sembra aver avuto un'attenzione analoga nel comunicare, soprattutto strada facendo, di come si sviluppano i Progetti e poi sui risultati. Io credo che questi due elementi siano estremamente importanti perché queste sono risorse pubbliche che derivano dalle tasse dei cittadini e in questo caso sono cittadini europei non solo italiani e ci vuole un livello molto alto di trasparenza. Io credo che sempre di più bisogna dire come sono spesi questi tipi di risorse che sono un bene comune e come queste risorse poi possono dare un contributo allo sviluppo della qualità della vita dei cittadini. Ci sarà una comunità attraverso la quale si può interoperare con i Progetti si possono dare suggerimenti, si possono avere i risultati intermedi, si può diventare parte del Progetto pur essendo un attore esterno.